Cause e rimedi al bruxismo

Se ti risvegli al mattino con la mandibola dolorante o se i tuoi denti sono improvvisamente più sensibili, è probabile che, durante la notte, serri inconsapevolmente la mascella in un comportamento involontario meglio conosciuto come bruxismo.

Secondo alcune statistiche recenti, ben una persona su tre soffre di bruxismo, con conseguenze anche molto gravi sulla salute dei denti.

In questo articolo approfondiremo le cause e i sintomi che portano a digrignare i denti, e vedremo quali cure possono portare a superare definitivamente il problema.

I sintomi silenziosi del bruxismo

Con bruxismo si intende l’atto involontario di stringere e stridere le due arcate dentarie, strofinando i denti gli uni contro gli altri.

Il fenomeno si verifica soprattutto nelle ore notturne, in maniera totalmente incontrollata. È difficile, quindi, accorgersene, ed è molto più probabile arrivare alla diagnosi di bruxismo dopo una visita odontoiatrica, in cui si espongono al dentista i sintomi più comuni:

  • dolore alla mascella, alla mandibola, ai muscoli masticatori della bocca fino all’indolenzimento del tratto cervicale;
  • mal di testa frequenti, soprattutto al risveglio;
  • assunzione di una postura errata con conseguente mal di schiena;
  • usura dello smalto dentale;
  • mal d’orecchio, erroneamente attribuito a problemi di natura otorinolaringoiatrica, poi diagnosticati in infiammazione delle articolazioni temporo-mandibolari.

Se il bruxismo si presenta anche di giorno, è più facile rendersi conto della mascella serrata e del dolore che comporta.

Quando, invece, è solo notturno, un’altra indicazione può arrivare dal partner. Il rumore dei denti che stridono è spesso talmente insistente da svegliarlo, e non è raro che sia proprio questo il sintomo che conduce all’approfondimento diagnostico successivo attraverso una visita odontoiatrica.

Cause bruxismo: perché si digrignano i denti?

A cosa è dovuto il bruxismo? Per rispondere correttamente a questa domanda è necessario scindere due tipologie di cause, quelle fisiche, dovute ad altri problemi di cui il bruxismo è un sintomo, e quelle psicologiche, di natura psicosomatica.

Stringere e sfregare i denti può avvenire infatti in periodi di stress acuto, o a seguito di traumi emotivi e ansia che trovano nel bruxismo una via per manifestarsi. In questi casi, insieme al bruxismo, è probabile l’associazione con disturbi del sonno come insonnia e risvegli notturni frequenti.

Le cause fisiche del bruxismo possono essere correlate a:

  • malocclusioni;
  • gengivite
  • patologie neurodegenerative;
  • infiammazioni dei muscoli cervicali;
  • patologie a carico del sistema endocrino.

Per tutti questi casi il bruxismo è sintomo di un’altra patologia, ed è quindi indicato rivolgersi al dentista per essere guidati verso il collega specialista più appropriato per risolvere la causa profonda.

Cosa fare per combattere il bruxismo

Sebbene si pensi spesso che il bruxismo sia un problema passeggero e basta aspettare affinché si risolva autonomamente, è bene sapere che, a prescindere dal periodo di tempo in cui si manifesta, digrignare i denti porta alla lesione dello smalto e all’esposizione della dentina, talvolta fino alla frattura.

Ecco perché non è il caso di attendere ed è indicato rivolgersi immediatamente al proprio centro odontoiatrico di riferimento. La soluzione più comune al problema del bruxismo è il bite, una mascherina da applicare sui denti per proteggerli dallo sfregamento.

In questo modo si evita meccanicamente il meccanismo alla base del bruxismo, salvaguardando l’integrità dello smalto.

Un altro vantaggio del bite è quello di facilitare il corretto posizionamento della mandibola, alleggerendo il carico sulle articolazioni temporo-mandibolari e prevenendone così l’infiammazione.

Il bite deve essere realizzato in resina, dall’odontoiatra su misura delle arcate dentarie del paziente.

L’utilizzo di altri tipi di bite, come quelli in silicone preformati, acquistati in farmacia, non sono supportata da studi scientifici.

e bruciore alle gengive, dolore alla masticazione, fastidio generale all’interno della bocca.

Diventano poi frequenti i sanguinamenti e le lesioni del tessuto gengivale, anche utilizzando uno spazzolino a setole morbide. Anche l’alito cattivo può essere sintomo di una parodontite in corso.

Infine, negli stadi più avanzati, le gengive possono iniziare a ritrarsi, modificando così l’assetto dei denti.

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